mercoledì 25 luglio 2012

Alla ricerca del punto G


Esiste davvero il punto G? E se esiste, dove si trova?
La parola agli esperti: il punto G
esiste eccome, e sappiamo dov’è: si trova 3 o 4 centimetri sopra la parete anteriore della vagina.
Nel 1982 fu annunciata al pubblico la sua esistenza con la pubblicazione di “Punto G”.
Il dubbio sulla sua esistenza ed eventuale collocazione certamente ha comunque continuato ad essere alimentato dal fatto che non tutte le donne ce l’hanno, e in altre è talmente minuto da non produrrre alcun effetto. Ma allo stesso tempo ci sono donne in cui invece è ben innervato e vascolarizzato, rispondendo così in modo molto potente alla stimolazione.
Spesso la difficoltà risiede proprio nel riuscire a localizzarlo. Il sistema più facile, come suggerisce la dottoressa Beverly Whipple (co-autrice di “Punto G”), è aspettare di essere sufficientemente eccitate in modo che il sangue affluisca e ne provochi l’ingrossamento. A questo punto accovacciatevi (o sdraiatevi) e inserite uno o due dita nella vagina tenendo il palmo della mano rivolto verso l’alto. Successivamente piegate leggermente le dita andando così a toccare la parte anteriore della vagina a circa 4 cm di profondità: è un’area molto sensibile caratterizzata da una forma a cupola tondeggiante.
Per quanto riguarda la stimolazione, è necessario un movimento analogo a quello usato per indicare a una persona di avvicinarsi, trovando il giusto equilibrio tra vigore e delicatezza, a seconda della sensibilità soggettiva.
La stimolazione del punto G può avvenire anche durante il coito: sia con la donna sopra (tenendo la schiena inarcata), sia con la penetrazione da dietro, oppure anche di fianco. Ma soprattutto nella seguente posizione (vedi figura in basso): l’uomo sta in ginocchio, la donna si sdraia supina e poggia i talloni sulle spalle o sul petto di lui, e sollevando ulteriormente i fianchi può aumentare la spinta in direzione del punto G.
Il piacere che si prova con la stimolazione del punto G è diverso da quello del clitoride. Molte donne riferiscono di avvertire inizialmente lo stimolo di urinare, ma questa sensazione, se si continua la stimolazione, diminuisce automaticamente, provocando, in poco tempo, un piacere molto intenso fino al raggiungimento dell’orgasmo e talvolta a vere e proprie eiaculazioni.
Pronte a cercare? ;-)

Immagini tratte da internet
Posizione che favorisce la stimolazione del punto G

8 commenti:

  1. Non credo di aver mai letto una spiegazione così chiara a riguardo. Specialmente la parte finale è illuminante...grazie!!!

    RispondiElimina
  2. Senza troppi misteri e leggende metropolitane ;)

    RispondiElimina
  3. bisognerebbe educarci bene gli ometti!!
    tutti a cercare il punto G!
    :P

    RispondiElimina
  4. Oh! Una spiegazione chiara! !
    Ma sai che mi fai venire un dubbio?
    Vuoi vedere che tutte le volte che mi veniva da fare pipì , stavo stimolando il punto Ģ e nn lo sapevo! !?!?!?!
    Ahahaha ...la massima?
    Avevo l intelligenza di fermarmi e andavo a farla!
    sono un genio

    RispondiElimina
  5. ahahahahhaahha brava, c'è sempre una soluzione! ;-)

    RispondiElimina
  6. ahahhahahaha dovrò stare attenta le prossime volte :P

    RispondiElimina
  7. più che altro puoi provare ad aspettare evitandoti di interrompere per fare la pipì ;-))

    RispondiElimina