lunedì 23 luglio 2012

Ménage à trois? Basta che funzioni

Il ménage à trois non ha niente a che fare con l’antico triangolo in cui la terza persona era l’amante (mal)celato di uno dei due partner. Parliamo piuttosto di una libera e consenziente relazione a tre. L’abbiamo vista in molti film, ma sembra che stia prendendo sempre più piede anche nella realtà. Melinda Martinez, psicoterapeura americana, sostiene che questo tipo di accordi sia sempre esistito, ma che prima fossero ammessi soltanto per gli artisti e per i ricchi annoiati. Ora invece sembra sia stato sdoganato anche tra i comuni mortali.
L’ingresso di una terza persona nella vita di una coppia può avere in realtà due risvolti che vanno poco d’accordo tra loro. Da una parte c’è il rischio che l’arrivo di un nuovo partner porti uno degli altri due a essere messo (o sentirsi messo) in secondo piano, creando così gelosie e dissapori. D’altra parte c’è la possibilità che questo arrivo sia invece vissuto come una accattivante novità, capace di portare una ventata di eccitazione nella coppia. A determinare verso quale di questi due possibili risvolti porterà il rapporto è, a mio avviso, lo spirito con cui si intraprende questa esperienza e sicuramente ad avere l’ultima parola sarà il grado di complicità che c’è nella coppia nel prendere questa decisione.
Di certo la sempre crescente frequenza dei divorzi fa interrogare ancora una volta su quanto sia funzionale il modello di coppia tradizionale.
A proposito di cinema, mi viene in mente il film di Woody Allen “Basta che funzioni” (che consiglio vivamente a tutti). E’ una storia che parla di vita in tutte le sue sfaccettature e sfumature, ma qui voglio solo ricordare la storia di un personaggio secondario, Marietta, che io ho trovato esilarante. E’ una figura che adoro: madre della co-protagonista, è una donna bigotta che passa il proprio tempo pregando e leggendo la Bibbia, e che ha insegnato alla propria figlia che il sesso è qualcosa di sporco. Ma appena arrivata a New York si converte alla gioia liberatoria del sesso: diventa un’artista d’avanguardia del Village, famosa per i suoi collage di nudo, e si lancia con disinvoltura in un ménage à trois con il suo talent-scout e con il suo gallerista.
E noi spettatori, affascinati da questa trasformazione liberatoria, da questa rinascita, non staremo a sentenziare se le sue scelte siano giuste o sbagliate perché, proprio come recita il film: Qualunque amore riusciate a dare e ad avere, qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia, basta che funzioni”.

Enjoy your life!



Nell’immagine il ménage à trois di Marietta nel film “Basta che funzioni” di Woody Allen











Nell’immagine il ménage à trois di Penelope Cruz, Javier Bardem e Scarlett Johansson nel film “Vicky Cristina Barcelona” di Woody Allen

1 commento:

  1. All'inizio apro un'attività commerciale da solo e vado bene, ho delle soddisfazioni ma le richieste sono tante e allora faccio entrare un secondo socio. Wow! Adesso sì che va alla grande: ci dividiamo i compiti, possiamo anche spassarcela, fantastico!
    Un giorno scopri che la domanda è sempre maggiore e che questa società a due non è più sufficiente. Cosa si fa? Si lascia che la richiesta dei clienti vada scemando fino allo zero (perché non trova soddisfatti i propri bisogni) oppure si aprono le porte ad un terzo socio?

    E' la stessa cosa. Se ci si pensa, nella vita le cose "a 2" che funzionano alla grande per sempre si contano sulle dita. E anche quelle che funzionano dopo un po' necessitano di un terzo o un quarto o qualcosa che ravvivi.

    Lo stesso è per le coppie che sono composte da due persone che, quindi, dopo un po' vedono scemare i loro desideri lasciando lo spazio all'abitudine.
    Non sto parlando di amore. L'amore ci sarà sempre, sto parlando della passione e dei desideri. Diciamolo: il fare sesso, il sentirsi desiderati, il desiderare qualcosa di diverso.
    E infatti è facilissimo che uno dei due (o entrambi) cerchino altrove il "terzo".

    E se invece la coppia fosse così matura da capire questa cosa e far entrare un "socio" per risvegliare un rapporto che sta scemando?

    I rischi sono tanti, ovvio, ma anche per quei due soci era un rischio far entrare il terzo. Ma la vita è tutto un rischio no?
    Come dicevano gli antichi? Chi non risica non rosica. :-)

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