giovedì 10 luglio 2014

Un blog nato sotto l'ombrellone

Due anni fa in vacanza al mare ho portato con me “Fallo felice” di Linda Lou Paget come lettura sotto l’ombrellone e da lì è partito tutto. Mi sono detta: perché non aprire un blog in cui parlare di sesso in modo così semplice e libero come fa lei nei suoi libri e seminari? E così i sono messa subito all'opera. Nel tempo, ma un po’ anche da subito, mi sono allontanata da quello che è il suo approccio: i suoi si avvicinano più a dei manuali, mentre nel mio blog mi piace alternare post con “piccole istruzioni per l’uso” ad altri con riflessioni più ampie sulla sessualità femminile, il rapporto con il nostro corpo, le nostre paure, i piccoli grandi problemi vissuti più o meno da tutte noi. Alla fine è prevalso il mio modo di esprimermi, il mio approccio alla vita, la mia indole, che sono un po’ più interessati all'aspetto psicologico che a quello pratico, anche se sono poi strettamente legati e si influenzano a vicenda.
Attraverso il mio blog sono entrata in contatto con molte persone, alcune in cerca di conforto, alcune di un confronto, altre che avevano semplicemente voglia e curiosità di condividere esperienze o idee o dubbi. Ci siamo fatte anche un bel po’ di risate ;-) E qualche volta invece mi sono commossa. Insomma ormai da due anni questo blog è il mio angoletto di mondo in cui parlare in libertà e confrontarmi con persone che hanno voglia di uscire un po’ dagli schemi, di sentirsi libere e di discutere, confrontarsi e ironizzare anche su questo argomento con spinoso :-)
Il 10 luglio 2012 iniziavo così: Leggerezza e consapevolezza.



mercoledì 9 luglio 2014

Incontri onirici e storie di donne

Mi piace quando la mia strada si incrocia per caso con donne che raccontano l’animo femminile. Ci sono tanti modi per raccontarlo e quello che usa Andrea LaRoux è la fotografia. Stavo guardando il suo sito e sono stata catturata da una raccolta: “Le monde magique”. Guardando quelle immagini sono veramente entrata in un mondo magico, ho iniziato a osservare quei corpi e quei volti sicura che avessero qualcosa da raccontarmi. Ed è stato così, mi hanno raccontato delle storie di donne, di emozioni, di incontri tra corpi, menti e anime che lottano con la vita e che sanno anche farsene beffa. Sanno arrabbiarsi e ammiccare, disperarsi ed esultare… esprimere tutto questo turbinio di stati d’animo attraverso espressioni del viso, attraverso una nudità irriverente nella sua noncuranza, attraverso colori, sguardi, movenze. Quanto può essere affascinante un corpo imperfetto, un viso dai tratti irregolari…! Sono donne che esprimono l’essenza femminile, che non è la perfezione, la simmetria, il rispetto di regole insensate, ma è invece la meraviglia di tutto ciò che si può leggere in un gesto, uno sguardo, un modo di essere, di muoversi, di parlare unico, irripetibile, che racconta una storia. Ogni donna ha una storia da raccontare e invece di ostinarsi a copiare storie preconfezionate, ha la possibilità di raccontare se stessa, con le parole che vuole, i colori che ama, le forme che preferisce, le sfumature uniche della sua essenza.
Uno degli aspetti più interessanti dell’arte è che ognuno legge un’opera in modo diverso, a seconda del proprio stato d’animo e di mille altri aspetti, così, dopo aver pensato tutto questo ho avuto la curiosità di capire cosa volesse esprimere l’artista con queste immagini e se avesse qualche connessione con ciò che vi avevo visto io. E così mi sono rivolta direttamente a lei…

Qual è il mondo che hai voluto rappresentare attraverso queste immagini?
Allora, parto subito col dire che ho voluto rappresentare più mondi. Ogni foto ne racchiude uno. Tutte le immagini del progetto, ognuna a modo suo, prendono spunto da figure mitologiche e arcaiche, paure primordiali, sogni e lontani richiami onirici. Nascono infatti così le mie rappresentazioni di streghe, sirene, cortigiane e burattini.

La scelta di immagini così lontane dagli schemi che ci vengono spesso proposti ha qualcosa a che fare con la diversità e l’unicità del vissuto di ognuno?
Tutte le foto partono da mie immagini mentali.. E sono in primis quelle a non essere standard. In fondo sono tutte rappresentazioni delle varie sfaccettature di me stessa.. E forse un po' di tutti…


Fotografie di Andrea LaRoux (andrealarouxvisualartist.it) - Immagini protette da copyright

The Witch - Fotografia di Andrea LaRoux (Immagine protetta da copyright)

Matryoshka - Fotografia di Andrea LaRoux (Immagine protetta da copyright)

The Observer - Fotografia di Andrea LaRoux (Immagine protetta da copyright)


martedì 8 luglio 2014

Eppure siamo così brave a innamorarci

Penso a quando ti innamori di qualcuno… magari ha un modo particolare di guardarti quando ti parla, magari ha un tono di voce che ti sembra il più sensuale che tu abbia mai ascoltato, magari ti piace quel modo deciso che ha di camminare o il gesto che fa per sistemarsi il collo della camicia… forse ti piace il suo profumo… forse ti ha colpito qualcosa di inspiegabile che non sai definire e che non tutti vedono ma che per te è impossibile toglierti dalla testa. Ecco, è proprio così che dovremmo guardare noi stesse. Dovremmo vederci come donne speciali, e quando si guarda una donna speciale non si nota la cellulite o le rughe o i fianchi un po’ larghi, quando si guarda una donna speciale si vede solo una donna speciale e ci si innamora di lei.
Le donne speciali, di cui innamorarsi ogni giorno, sono donne che hanno gesti, sguardi, espressioni, gusti, voci, profumi che le rendono uniche.
Ognuna di noi è una donna di cui potersi innamorare, per la quale perdere la testa, e siamo noi le prime a doverci innamorare di noi, è un regalo che dobbiamo farci per vivere la nostra vita in modo più libero, leggero, spontaneo e senza inutili e dannose recriminazioni. Possiamo guardarci allo specchio per cercare difetti di cui lamentarci e vergognarci oppure possiamo decidere di guardarci per innamorarci di noi.
Guardiamoci allo specchio e regaliamoci un sorriso, tutto per noi, e anche le rughe allora avranno finalmente un senso :-)




venerdì 4 luglio 2014

Cosa ho capito (o penso di aver capito) dopo due anni di blog

Ho capito che quello che mi sta più a cuore non è tanto parlare di tecniche, trucchetti e fantasie (anche di quelle certo! :-D ), quanto palare e riflettere insieme su quanto sia importante affrontare le nostre paure, i nostri tabù e le nostre insicurezze affinché possiamo vivere in modo sereno il rapporto con noi stesse, con il nostro corpo, con la nostra sessualità nel senso più ampio del termine.
Ho capito che ci sono molte donne che hanno difficoltà a guardarsi allo specchio e quindi ancor più a farsi guardare la proprio partner, donne che si sentono brutte o vecchie o impacciate o inadeguate, ma che invece sono semplicemente delle donne, con le loro insicurezze e la loro fragilità, donne che hanno delle imperfezioni proprio perché sono donne reali, e che sarebbero anche felici e orgogliose di sé se invece di guardare modelle patinate riuscissero a vedere la ricchezza del proprio corpo e del proprio essere.
Ho capito che se si parla di sesso in modo semplice, spontaneo, senza falsi tabù né ostentata volgarità, allora sono molte le persone che hanno voglia di ascoltarti e di condividere con te il loro vissuto… non siamo poi tutti così chiusi come a volte ci fanno credere.
Ho capito che il solo fatto di leggere che un’altra donna (spesso molte altre donne) vive le tue stesse paure e i tuoi stessi disagi, ti dà un po’ più di speranza e ti aiuta a trovare il coraggio di affrontarli.
Ho capito che si può parlare di qualsiasi cosa perché con il tono giusto e l’animo sincero le nostre parole non risulteranno offensive.
Ho capito che abbiamo tutti ancora tanto da imparare e questo sotto certi aspetti è anche un bene, una buona prospettiva per un futuro sempre più ricco. Non parlo solo di tecniche da imparare, ma dei molteplici aspetti del nostro corpo, della nostra mente, delle nostre percezioni e di tutto quello che ci influenza del riuscire a lasciarci andare e a vivere in modo appagante la nostra sessualità.
Ho capito che questo è un tema che mi sta a cuore, che mi emoziono quando una persona decide di aprirmi il suo cuore e parlarmi di questioni così intime e così difficili da affrontare.
Ho capito che ogni volta che una persona mi dice “grazie” o anche semplicemente “mi piace leggere il tuo blog” mi ripaga per tutti i momenti in cui mi sono chiesta perché scrivere tutto ciò, perché metterci la faccia, perché continuare. Dopo due anni sono sempre più convinta che voglio continuare.
Ho capito che anche se due anni di blog li compio tra una settimana, ho deciso che questo post lo posso pubblicare oggi perché è oggi che avevo voglia di scriverlo e non mi va di tenerlo una settimana qui con me senza condividerlo con chi avrà voglia di leggerlo :-)



giovedì 3 luglio 2014

Il nostro corpo

Dalla mia rubrica "Il sesso e le donne" sulla rivista Cronaca Rosa

Molte donne si rivolgono a me perché hanno difficoltà a vivere in modo sereno la propria vita sessuale a causa di un cattivo rapporto con il proprio corpo. Spesso ci sentiamo a disagio per qualche chilo di troppo o per la cellulite o per gli effetti dell’età, c’è quasi sempre qualcosa nel nostro aspetto fisico che non riusciamo ad accettare. Il problema di fondo in realtà non sta in una specifica caratteristica, ma piuttosto nel nostro modo di porci nei confronti di noi stesse: ogni donna può essere affascinante e non sarà un taglia in più o in meno a fare la differenza. Non è la perfezione che dobbiamo perseguire, perché sarebbe una battaglia persa e soprattutto inutile, facciamo piuttosto pace con noi stesse e impariamo a innamorarci di noi, proprio come quando perdiamo la testa per qualcuno e non stiamo certo a guardare piccoli e singoli difetti fisici. La femminilità e la sensualità stanno in un modo di muoversi, di parlare, di gesticolare, in uno sguardo, in un piccolo difetto che ci rende uniche. Imparare ad amare il proprio corpo è il primo passo per regalarci una vita sessuale serena, appagante e giocosa, in cui ci sentiamo libere e siamo fiere di essere le protagoniste. Il nostro corpo è un dono meraviglioso, dobbiamo esserne fiere piuttosto che vergognarcene, dobbiamo essere consapevoli di quanto sia prezioso, con tutti i suoi difetti, e imparare a provare piacere nel guardarci senza giudicarci.