mercoledì 14 novembre 2012

La durata per lui e per lei

L’idea di Paulo Coelho con il suo “Undici minuti” per il raggiungimento del piacere non si allontanava molto dalla realtà.
L’eiaculazione precoce è uno dei disturbi sessuali più diffusi tra gli uomini, alcuni sondaggi riferiscono che a soffrirne sarebbe addirittura il 30% della popolazione maschile, ma precisiamo intanto quando la brevità del rapporto diventa disfunzione. Secondo uno studio del “Journal of Sexual Medicine”, un rapporto sessuale dovrebbe durare tra i 3 e i 13 minuti.
Le componenti che influiscono su questo aspetto sono molteplici e spesso di carattere psicologico, quindi è importante che si crei un clima il più possibile tranquillo e complice, perché la tensione può sicuramente giocare brutti scherzi.
I tempi per il raggiungimento del piacere sono generalmente differenti tra uomini e donne, e questo può creare un po’ di tensione con l’uomo che cerca di prolungare i tempi per poter permettere alla donna di raggiungere l’orgasmo. Va detto comunque che esiste tutta una vasta gamma di preliminari, attenzioni e stimolazioni che possono stuzzicare la donna e accompagnarla verso l’orgasmo. Quindi un consiglio è sicuramente quello di non demandare tutto il “compito” del piacere al rapporto in sé, in modo che anche quando quest’ultimo è di breve durata è comunque possibile per entrambi raggiungere l’orgasmo. In ogni caso è importante non vivere mai il sesso come una competizione da vincere, bensì è un momento di estrema intimità per la coppia in cui è bene assaporare insieme ogni momento e ogni aspetto al di là di concetti più legati alla mera prestazione. Dei buoni suggerimenti per trovare insieme la giusta armonia si possono trovare sicuramente nel
Tantra.


lunedì 12 novembre 2012

Sesso a luci spente: il perché di una scelta

Molte persone preferiscono fare sesso al buio, o quantomeno in penombra, e sembra che sia un’inclinazione soprattutto femminile. In effetti nel fare l’amore al buio ci sarebbero due componenti che sembrano avere importanza: la sensualità e la vergogna. Ebbene sì, perché da un lato alcune persone ritengono che senza la luce il rapporto risulti più sensuale, in un gioco di vedo-non-vedo o addirittura in un non-vedo-affatto in cui lasciare spazio all’immaginazione e a tutti gli altri sensi, dando quindi più importanza al tatto e all’olfatto. D’altro canto c’è da dire che molte persone, con una prevalenza femminile, preferiscono il buio perché si vergognano del proprio corpo o comunque non si sentono a proprio agio nel mostrarlo completamente “sotto i riflettori”. In questo secondo caso le dinamiche psicologiche che influenzano questa scelta sono molte e in parte ne ho già parlato in due post che in effetti hanno suscitato molto interesse: Formosa e sexy e Donne che si amano.
C’è di più. Oltre che il proprio corpo, a creare imbarazzo sono a volte anche le espressioni del viso e il loro cambiamento con l’eccitazione: mostrare il proprio volto o vedere quello del partner durante il rapporto provoca vergogna in molte persone, e questo accade perché ci fa sentire messi a nudo, ancora di più della nudità in sé. Il che si ricollega comunque all’accettazione e all’amore di noi stessi e alla nostra capacità di lasciarci andare. Oltre a cercare di comprendere cosa c’è dietro le nostre scelte e preferenze, è comunque sempre importante non sentirci forzati in nulla: cerchiamo sempre di ricreare un ambiente e una situazione che ci permettano di sentirci a nostro agio.