venerdì 31 agosto 2012

Lingerie per tutti i gusti



Poco tempo fa mi è stato proposto di parlare di biancheria intima e proprio oggi mi sono imbattuta nei risultati di un sondaggio a questo proposito. Si tratta di una ricerca fatta in Italia riguardante le preferenze e le abitudini in tema di abbigliamento intimo. Vediamo insieme i risultati.
Innanzitutto la lingerie è considerata un elemento importante dal 75% degli intervistati, ma se si considerano le sole intervistate donne la percentuale sale all’80%. In effetti ricordo che, parlando tra amici, qualcuno sosteneva che arrivati al momento dell’intimità gli uomini non notato affatto l’intimo perché presi da tutt’altro, qualcuno ha aggiunto che forse preferirebbero strappare via tutto. Ma sembra che nelle fantasie sessuali degli uomini l’abbigliamento intimo femminile ricopra comunque un posto di rilievo. Ok, ma qual è il preferito?
Le donne per esempio preferiscono indossare lo slip (70%), mentre solo l’11% predilige il perizoma... così poche? Immaginavo il perizoma fosse più diffuso! E agli uomini cosa piace?
Nel sondaggio non si parla comunque di sexy lingerie, giarrettiere, guepiere, corpetti, autoreggenti... sarà vero che sono così amate dagli uomini? E soprattutto, ci sono donne che li indossano abitualmente? Io credo che l’attenzione ai dettagli, anche nel caso della lingerie, sia in crescendo sia tra gli uomini che tra le donne e soprattutto ritengo sia un aspetto da non trascurare. Soprattutto nelle relazioni consolidate, quando ci si conosce e frequenta da molti anni, a volte la tendenza può essere quella di non dare più molto peso all’aspetto estetico dell’abbigliamento intimo. Il mio parere invece è che sia sempre importante prendersi cura di sé, essere curati e soprattutto saper giocare con ogni aspetto dell’intimità. Non dobbiamo sentirci in obbligo, è sempre importante che ci sentiamo a nostro agio, ma ciò non deve arrivare alla trascuratezza. I dettagli sono importanti, non fondamentali, ma è proprio il viverli come “quel qualcosa in più” che li rende intriganti.

Nicole Kidman nel film "Eyes wide shut"

domenica 26 agosto 2012

Calva & sexy, e l'arte di non arrendersi mai


Alice Hurel oggi ha 19 anni, e fino a 15 anni aveva una folta chioma di capelli ricci. Ha iniziato a lavorare come modella proprio posando per cataloghi di prodotti per parrucchieri e per l’acconciatura. 
Poi è cambiato tutto: a causa di una malattia ha perso tutti i capelli, ma non si è arresa! Così ha ripreso a fare la modella, posando e sfilando senza capelli e senza vergogna. Non ha smesso di sentirsi femminile, sexy.
La
sensualità è dentro di noi, e possiamo tirarla fuori sempre e nonostante tutto. L’unico requisito indispensabile è la nostra volontà. Se ne siamo convinte noi, allora lo dimostreremo anche agli altri. 
Non sono i capelli, né qualche chilo di troppo, né l’acne, né le rughe a determinare quanto e se possiamo essere femminili e sensuali. La femminilità può essere in un gesto, un modo di muoversi, di parlare, di vestirsi, di truccarsi. Non deve essere vissuta come un problema, né come una maschera, dobbiamo solo scoprire, o riscoprire, la nostra parte femminile.  C'è chi si sente a proprio agio calzando un tacco 12, e chi si sentirebbe talmente instabile da risultare buffa piuttosto che sexy.  Ma ognuna di noi ha il proprio lato sensuale, che sarà differente da quello di chiunque altra, e che per questo ci rende uniche. Non dobbiamo far altro che scoprirlo, accettarlo, valorizzarlo. L’ammissione della nostra femminilità ci aiuta a riconoscerci come donne, nell’accezione più ampia
Essere femminili, seducenti, non significa essere superficiali, non avere carattere, non essere intelligenti. Tutt’altro. E’ una parte di noi, e valorizzarla ci aiuta a vivere il nostro corpo, la nostra sessualità, la vita di coppia, l’approccio con l’universo maschile in modo diverso, più completo. Siamo donne sempre. Anche quando siamo pallide, anche quando siamo tristi, anche quando spuntano le prime rughe. Dobbiamo essere orgogliose di noi, del nostro corpo, che ci ospita da sempre. Avevo già affrontato l’argomento nel post Donne che si amano e leggere l’articolo sulla meravigliosa Alice Hurel mi ha fatto sentire l’esigenza di parlarne ancora, da un’altra angolazione.
C’è un esercizio che possiamo fare: prendiamo carta e penna, e partendo dall’alto verso il basso, elenchiamo tutte le parti che ci piacciono di noi e il motivo per cui ci piacciono. I capelli perché sono lunghi, gli occhi perché sono grandi o espressivi, le spalle perché sono dritte, o qualunque altra parte o aspetto che ci piaccia di noi.  Impariamo ad essere grate per questi aspetti e a valorizzarli.  E non smettiamo mai di amarci, neanche quando siamo malate o quando ci accorgiamo di esserci trascurate. Vogliamoci bene sempre, anche dopo un’abbuffata, perché siamo sempre noi e possiamo sempre tirare fuori il meglio di noi stesse.

lunedì 20 agosto 2012

Depilazione intima

Anche i peli seguono le mode: qualche decennio fa il fascino di Sofia Loren non veniva intaccato dai suoi peli sotto le ascelle, che oggi ci farebbero inorridire.
E sono passati pochi anni da quando l’audace
Marina Ripa di Meana mostrava il proprio corpo, e una montagna di peli, per una campagna contro le pellicce.
Oggi, complici anche bikini e biancheria sempre più minimali, la depilazione è sempre più categorica e spesso integrale.

La depilazione intima non è certo vissuta come un diktat, al contrario di quella di gambe e ascelle, ma sta comunque prendendo piede. Alcune donne sono più conservatrici, altre preferiscono osare. Alcuni uomini impazziscono davanti ad una donna completamente depilata, altri al contrario trovano che la peluria pubica sia parte integrante della sensualità femminile.
Come in tutti gli aspetti del sesso e del modo di vivere il proprio corpo, il mondo è bello perché è vario, quindi ognuno potrà semplicemente affidarsi al proprio gusto per scegliere se e quanto depilare.
Quello che possiamo fare insieme è dare un’occhiata ai pro e i contro della deplilazione totale, senza dimenticare, anche questa volta, che provare non significa doverlo fare per tutta la vita, quindi possiamo anche toglierci lo sfizio per semplice curiosità, tanto i peli ricrescono sempre e velocemente... purtroppo! ;-)
I vantaggi:
- D’estate al mare possiamo sfoggiare un bikini sottile senza preoccuparci di qualche pelo che potrebbe far capolino qua e là
- Alcune donne sostengono che aumenti il piacere sessuale
- Molti uomini lo trovano eccitante e soprattutto ritengono che renda più agevole il sesso orale (come biasimali?)
Gli svantaggi:
- Non tutti gli uomini la apprezzano, alcuni ritengono che così la donna assuma un aspetto troppo infantile
- La ricrescita dei peli pubici può risultare fastidiosa
- E’ comunque un’ulteriore incombenza nella cura del nostro corpo, e non è che ne abbiamo poche! ;-)



sabato 11 agosto 2012

Dal ginecologo in 8 mosse


Qualche giorno fa ho rivisto una vecchia puntata di Sex and the city in cui Samantha ha sfoggiato ancora una volta la sua saggezza: Voglio cambiare ginecologo, ho provato ad andare da un uomo, ma è una cosa così strana avere uno che passa tutto quel tempo laggiù e poi se ne va, senza un orgasmo nel mezzo.
Quello della visita ginecologica è un momento che crea quasi sempre imbarazzo. A volte il timore e la vergogna sono talmente forti da indurci addirittura a farne a meno, altre volte ci forziamo a rispettare questo impegno, ma con enorme riluttanza.
Al di là di problemi e fastidi che posso insorgere e per i quali è fondamentale rivolgersi a uno specialista, è altrettanto importante fare annualmente un controllo di prevenzione. Molte donne hanno preso coscienza di questa importanza, risulta infatti che circa il 72% delle italiane vada dal ginecologo almeno una volta ogni due anni. A me questo dato sembra decisamente ottimistico, comunque prendiamolo per buono.
Ma come ci sentiamo quando dobbiamo affrontare la visita ginecologica? Per molte di noi è motivo di forte imbarazzo perché è uno dei momenti in cui di più in assoluto sentiamo invadere la nostra intimità. Il fatto di essere completamente nude, di lasciarci toccare e ispezionare nelle zone intime, di dover rispondere a domande sulla nostra sessualità e magari dover fare domande su qualche problema che abbiamo, sono tutte cose che ci stravolgono. Ci sentiamo messe a nudo, in tutti i sensi!
Certamente gran parte delle nostre paure è irrazionale e possiamo comunque aiutarci ad affrontarle ricorrendo a
qualche piccolo accorgimento:
1) Innanzitutto è importante ricordarci (magari ripetendocelo tipo mantra) che stiamo andando da uno specialista, che è al nostro servizio, è lì per aiutarci e non per criticarci, e che svolge questa professione tutto il giorno tutti i giorni, quindi noi non saremo di certo l’attrazione del momento.
2) Se abbiamo qualcosa da chiedere e questo ci crea imbarazzo, una buona abitudine è quella di prepararci prima mentalmente le domande, in modo da avere ben chiaro cosa chiedere e come chiederlo, non rischiando così di ritrovarci a fare inutili giri di parole o addirittura a rinunciarci.
3) Prima di fissare l’appuntamento è consigliabile controllare le date del nostro ciclo, è infatti preferibile sottoporsi alla visita circa una settimana dopo le mestruazioni, sia per questioni di igiene e praticità, sia perché alcuni valori potrebbero altrimenti risultare alterati.
4) Nel giorno della visita ricordiamoci di indossare abiti comodi e manegevoli, in modo da poterci spogliare e rivestire in modo semplice e veloce.
5) Un’altra cosa che spesso ci crea imbarazzo è quella di non essere perfettamente depilate: certamente il ginecologo non starà lì a controllare quanto impeccabile sia la nostra depilazione, ma se questo può aiutarci a stare più serene, allora regaliamoci una bella ceretta: i problemi vanno affrontati di petto!
6) Più in generale, permettiamoci di fare tutto ciò che può evitarci qualche disagio: se abbiamo qualche timore, non stiamo a chiederci se sia giusto o sbagliato, se siamo paranoiche o meno, ma semplicemente facciamo piccoli gesti che possano semplificare il tutto. Permettiamoci di essere tutte belle depilate, profumate, con la maglietta di cotone che non ci fa sudare troppo, la biancheria intima che riteniamo più opportuna e le scarpe che non ci fanno puzzare i piedi! ;-)
7) Un ultimo consiglio, tornando alla battuta di Samantha, è quello di scegliere il ginecologo che ci fa sentire di più a nostro agio: uomo, donna, giovane, anziano, serioso o alla mano. Ognuna di noi può avere delle preferenze, più o meno razionali, e non c’è niente di male nell’assecondarle.
8) Nella scelta possiamo farci consigliare da un’amica, chiedendogli magari di descriverci che tipo è, e possiamo anche fare più tentativi: non è detto che il primo ginecologo da cui andiamo debba restare per tutta la vita.


giovedì 9 agosto 2012

Dimensioni e falsi miti


Qualche volta vi sarà capitato, di fronte a un uomo, di valutare con malizia la sua altezza, il numero di scarpe, la lunghezza del naso o la grandezza delle mani, ma in effetti nessuna di queste caratteristiche ci offre indicazioni su quanto sia dotato :-)
Nell’immaginario collettivo un uomo con un pene grande è associato a un’idea di virilità e di capacità di soddisfare la donna. E da qui le competizioni da spogliatoio e tutto un universo in cui le dimensioni contano. Ad ulteriore dimostrazione di ciò è nata Happy Male, la nuova applicazione per iPhone per valutare le dimensioni del pene. Si parte con un questionario medico per valutare la funzionalità erettile e si passa poi alla valutazione delle caratteristiche morfologiche attraverso una fotografia del pene. Due euro e 99 per tranquillizzarsi sulla propria normalità e conseguente virilità.
Perché ogni uomo sa quanto sia importante poter sostenere di essere ben dotato. Ma la maggior parte delle donne non la pensa affatto così. Le principali zone di piacere del corpo femminile sono il clitoride e il punto G, il primo sulla superficie esterna della vagina e il secondo a circa 4 cm di profondità. Inoltre l’eccitazione è fortemente influenzata da tutta una serie di particolari che esulano dalle dimensioni. L’atmosfera, i preliminari, l’odore, le luci, la voce, la situazione, l’attesa, sono solo alcuni dei possibili fattori scatenanti.
Alcune donne sono addirittura spaventate dagli uomini con un pene molto grande perché hanno paura di provare dolore durante il coito.
In realtà, dal punto di vista fisico, l’elasticità della vagina fa sì che si adatti alle diverse dimensioni del pene, quindi ha poco senso sia temere un pene troppo lungo che troppo corto. Il diametro e la lunghezza del condotto vaginale aumentano in fase di stimolazione e si adattano durante la penetrazione. In generale quindi non è necessario un pene particolarmente grande per dare piacere a una donna e, allo stesso tempo, è raro che sia tale da provocare dolore. Molto dipende piuttosto dai muscoli pelvici della donna che conferiscono elasticità alla vagina: la contrazione e il rilassamento di questi muscoli influisce sul livello di aderenza e sensibilità, e quindi di piacere e dolore. Ricordiamo che ci sono degli esercizi che si posso fare per allenare questi muscoli: Esercizi per la vagina

A titolo informativo, e per sfatare falsi miti, secondo gli studi in materia, la lunghezza media del pene in erezione è di 15 cm.



Happy Male, la nuova applicazione per iPhone per valutare le dimensioni del pene

martedì 7 agosto 2012

Il preservativo femminile


Conoscete il preservativo femminile? Potete trovarlo in farmacia e nei sexyshop, oppure, come è capitato a me, nella hall di un albergo! :-) Lo scorso dicembre ero a New York, in un hotel di Manhattan, molto carino e anche molto estroso, tutto dedicato al Jazz e all’arte, che si trovava nell’edificio accanto al Museum of Sex (vi assicuro che è stata una coincidenza!). Ero in attesa alla reception e davanti a me, sul bancone, c’erano i biglietti da visita, le penne e un cestino in cui generalmente ci si aspetta di trovare delle caramelle. E invece con mio grande stupore ho notato che c’erano preservativi maschili e femminili!
Non molto conosciuto, il preservativo femminile (Femidom) è un anticoncezionale molto sicuro, che protegge sia dalla gravidanza che dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Si tratta di una sottile guaina lubrificata in superficie, con un anello flessibile ad entrambe le estremità. Un anello serve per inserire e tenere fermo il preservativo, mentre l’altro, più grande, ricopre gli organi genitali esterni. Se usato in modo sistematico e corretto, è efficace al 99,2%.
Come per gli altri metodi concezionali, bisogna valutare sia i pro che i contro.
A suo vantaggio va detto che
si rompe meno facilmente di quello maschile e che si può indossare anche diverso tempo prima del rapporto sessuale, senza così rischiare di interrompere la passione.
Inoltre essendo più sottile, permette maggiore sensibilità.
Di contro è importante sapere che richiede una certa pratica per indossarlo, infatti si consiglia di fare prima qualche tentativo per prendere dimestichezza e arrivare ad applicarlo con facilità.
Un altro svantaggio è sicuramente legato all’aspetto estetico in quanto l’anello esterno copre in parte le grandi labbra.



domenica 5 agosto 2012

Cibo per giocare


Non parlerò del presunto potere afrodisiaco di alcuni alimenti, a cui comunque non credo molto. Voglio soffermarmi piuttosto sui molti modi in cui il cibo può rivelarsi stuzzicante, stimolante, sensuale.
La prima immagine che mi torna in mente è la sequenza del film “
9 settimane e ½” in cui Kim Basinger e Mickey Rourke “giocano” con il cibo. Per chi non ricordasse la scena o non avesse visto il film, lei era bendata e lui la imboccava con diversi tipi di cibo e bevande, senza rivelarle di cosa si trattasse. Questo può essere un ottimo spunto per creare un po’ di divertente complicità. Si crea in questo modo un’atmosfera di attesa, curiosità e fiducia nell’altro. Si può lasciare di tanto in tanto che il cibo scivoli fuori dalla bocca, lungo il collo, e si possono ovviamente invertire i ruoli. Sarà un bel momento di intensa condivisione e vi ritroverete probabilmente a ridere e ad eccitarvi allo stesso tempo.
Un altro classico, che funziona sempre, è quello di far consumare all’uomo del cibo sul proprio corpo. Anche qui si potrebbero invertire i ruoli, ma si rischiano inconvenienti legati alla peluria! ;-) Se invece vi mantenete sul classico, senza inversione di ruoli, potete far scegliere a lui quale cibo usare (visto che sarà lui a mangiarlo), mentre voi vi farete trovare completamente nude sul letto, magari scegliendo le luci e la musica che preferite. In questo caso ci sono sicuramente alimenti che si prestano meglio di altri. Per esempio sono sconsigliati, ma poi sta sempre al gusto personale, i cibi particolarmente appiccicosi, come per esempio la Nutella e il miele. Meglio sicuramente l’intramontabile panna montata o il gelato, che risultano più scivolosi e permettono movimenti più fluidi. E’ importante coinvolgere tutte le parti del corpo piuttosto che concentrarsi unicamente sul seno o sui genitali. Il collo o l’ombelico potrebbero essere dei punti interessanti da cui iniziare.
Ancora in tema di cibo, anche una cena o uno spuntino romantico possono trasformarsi in un interessante momento di sensualità. Potete prepare per esempio un piatto con fragole e cioccolato, da accompagnare con dello Champagne (va bene anche lo spumante, non ci formalizziamo!), imboccandovi a vicenda, baciandovi, fino a scivolare lontani dal tavolo, o sopra il tavolo, perché no? L’uva è un altro frutto che si presta particolarmente alla condivisione, come anche un piatto di spaghetti da mangiare insieme, ma le idee e le possibilità sono infinite.
Giocare con il cibo è uno dei molti modi possibili per lasciare spazio alla fantasia e assapore anche il lato ludico del sesso, favorendo così complicità e sintonia, e rendendo la coppia più armoniosa ed unita.
E dopo aver ricordato la sensualissima scena con Kim Basinger, non posso invece smettere di ridere pensando al film “Volere volare”, in cui un’annoiata Angela Finocchiaro, per assecondare la mania di un suo cliente, si lascia farcire come una torta, e mentre lui è alle prese con cioccolato, panna e ciliegine, lei sfoglia distrattamente una rivista e chiede: “Manca molto?”.

Angela Finocchiaro in una scena del film “Volere volare”

Una scena del film “9 settimane e ½”

venerdì 3 agosto 2012

Un popolo di adulteri

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e anche di più. Siamo un popolo di monogami, fedeli, sinceri, finché morte non ci separi... certo, a parole, ma la realtà sembra essere ben diversa.
Alcune statistiche riferiscono che circa il 70% degli Italiani tradisce il proprio partner. Vi sembra un po’ troppo? Allora c’è un fenomeno che dovrebbe quanto meno farci riflettere: avete sentito parlare di Ashley Madison? Se ne è discusso largamente su quotidiani e riviste perché è stato ed è tuttora un vero boom a livello mondiale. Si tratta di un portale per incontri extraconiugali. Si assicura il massimo della privacy e gli slogan sono questi: “I nostri servizi di incontri tra individui sposati funzionano. Concediti una scappatella. Migliaia di mogli e mariti infedeli si registrano quotidianamente. Il sito più famoso per incontri tra individui sposati. Ti garantiamo di trovare l’amante perfetto”. E così via :-)
L’aspetto che colpisce maggiormente, non è tanto che sia stato inventato questo portale, ma il successo che ha riscosso in tutto il mondo. Parliamo infatti di
undici milioni di iscritti nel mondo, dato che lo rende secondo solo a Facebook. Una volta arrivato nel nostro paese, ha fatto registrare duecentomila iscritti italiani in un solo giorno. E non stiamo parlando di visite o contatti, che ovviamente possono essere dettati da semplice curiosità, ma di registrazioni per poter usufruire del servizio.
Sembra tra l’altro che il tradimento, che è sempre esistito, sia ultimamente meno demonizzato all’interno di molte coppie. Tempo fa leggevo uno speciale sulla sessualità che riportava dei dati che hanno colpito la mia attenzione: con l’adulterio il 34% delle persone riscopre il legame con il partner, il 17% riaccende la passione, il 21% spezza la routine, e solo per il 28% è un campanello d’allarme di una crisi.
Non sto parlando di giusto o sbagliato, sto parlando di un fenomeno che esiste e che è molto diffuso, quindi mi sembra ipocrita e insensato tapparsi gli occhi e negarne la portata. E’ forse più sensato interrogarci sul perché esista e su cosa comporti. Ci sono cause, conseguenze, modalità, implicazioni. C’è tutto un mondo, e l’unica cosa che non possiamo fare è negarne l’esistenza.
Un film che adoro a questo proposito è “Storie di amori e infedeltà” di Paul Mazursky con Woody Allen: un avvocato e una psicologa, nel giorno del loro sedicesimo anniversario si ritrovano a fare un bilancio della loro storia, confessandosi i rispettivi tradimenti, per poi rimbalzare tra richieste di divorzio e riconciliazioni. Reale, ironico, intelligente.
Sempre sullo stesso tema è uscito recentemente il film francese “Gli infedeli”: sette registi raccontano l’infedeltà maschile attraverso altrettanti episodi. Offre spunti molto interessanti.