sabato 11 agosto 2012

Dal ginecologo in 8 mosse


Qualche giorno fa ho rivisto una vecchia puntata di Sex and the city in cui Samantha ha sfoggiato ancora una volta la sua saggezza: Voglio cambiare ginecologo, ho provato ad andare da un uomo, ma è una cosa così strana avere uno che passa tutto quel tempo laggiù e poi se ne va, senza un orgasmo nel mezzo.
Quello della visita ginecologica è un momento che crea quasi sempre imbarazzo. A volte il timore e la vergogna sono talmente forti da indurci addirittura a farne a meno, altre volte ci forziamo a rispettare questo impegno, ma con enorme riluttanza.
Al di là di problemi e fastidi che posso insorgere e per i quali è fondamentale rivolgersi a uno specialista, è altrettanto importante fare annualmente un controllo di prevenzione. Molte donne hanno preso coscienza di questa importanza, risulta infatti che circa il 72% delle italiane vada dal ginecologo almeno una volta ogni due anni. A me questo dato sembra decisamente ottimistico, comunque prendiamolo per buono.
Ma come ci sentiamo quando dobbiamo affrontare la visita ginecologica? Per molte di noi è motivo di forte imbarazzo perché è uno dei momenti in cui di più in assoluto sentiamo invadere la nostra intimità. Il fatto di essere completamente nude, di lasciarci toccare e ispezionare nelle zone intime, di dover rispondere a domande sulla nostra sessualità e magari dover fare domande su qualche problema che abbiamo, sono tutte cose che ci stravolgono. Ci sentiamo messe a nudo, in tutti i sensi!
Certamente gran parte delle nostre paure è irrazionale e possiamo comunque aiutarci ad affrontarle ricorrendo a
qualche piccolo accorgimento:
1) Innanzitutto è importante ricordarci (magari ripetendocelo tipo mantra) che stiamo andando da uno specialista, che è al nostro servizio, è lì per aiutarci e non per criticarci, e che svolge questa professione tutto il giorno tutti i giorni, quindi noi non saremo di certo l’attrazione del momento.
2) Se abbiamo qualcosa da chiedere e questo ci crea imbarazzo, una buona abitudine è quella di prepararci prima mentalmente le domande, in modo da avere ben chiaro cosa chiedere e come chiederlo, non rischiando così di ritrovarci a fare inutili giri di parole o addirittura a rinunciarci.
3) Prima di fissare l’appuntamento è consigliabile controllare le date del nostro ciclo, è infatti preferibile sottoporsi alla visita circa una settimana dopo le mestruazioni, sia per questioni di igiene e praticità, sia perché alcuni valori potrebbero altrimenti risultare alterati.
4) Nel giorno della visita ricordiamoci di indossare abiti comodi e manegevoli, in modo da poterci spogliare e rivestire in modo semplice e veloce.
5) Un’altra cosa che spesso ci crea imbarazzo è quella di non essere perfettamente depilate: certamente il ginecologo non starà lì a controllare quanto impeccabile sia la nostra depilazione, ma se questo può aiutarci a stare più serene, allora regaliamoci una bella ceretta: i problemi vanno affrontati di petto!
6) Più in generale, permettiamoci di fare tutto ciò che può evitarci qualche disagio: se abbiamo qualche timore, non stiamo a chiederci se sia giusto o sbagliato, se siamo paranoiche o meno, ma semplicemente facciamo piccoli gesti che possano semplificare il tutto. Permettiamoci di essere tutte belle depilate, profumate, con la maglietta di cotone che non ci fa sudare troppo, la biancheria intima che riteniamo più opportuna e le scarpe che non ci fanno puzzare i piedi! ;-)
7) Un ultimo consiglio, tornando alla battuta di Samantha, è quello di scegliere il ginecologo che ci fa sentire di più a nostro agio: uomo, donna, giovane, anziano, serioso o alla mano. Ognuna di noi può avere delle preferenze, più o meno razionali, e non c’è niente di male nell’assecondarle.
8) Nella scelta possiamo farci consigliare da un’amica, chiedendogli magari di descriverci che tipo è, e possiamo anche fare più tentativi: non è detto che il primo ginecologo da cui andiamo debba restare per tutta la vita.


5 commenti:

  1. Non sono una donna quindi dal ginecologo non ci vedo ma ho provato l'esperienza di spogliarmi e di farmi toccare nelle parti intime da un andrologo, da un dermatologo e da una ginecologa.
    Ok, io sono maschio (ma l'imbarazzo c'è stato comunque) quindi la prospettiva è differente ma il concetto riporta alla solita domanda: perché si va da un dottore? Perché, ricordiamolo, il ginecologo è un dottore. Non si va dal ginecologo o dall'andrologo per rimediare una scena da film porno anni '80 ma per fare in modo che le nostre parti intime siano belle e funzionanti e che non ci creino problemi.
    Poi se la visita si trasforma in qualcos'altro, ok, ma non c'entra con l'imbarazzo iniziale né con la visita. Anzi.

    Io comunque consiglio quello che faccio io: quando so che devo fare una visita del genere comincio a fantasticare già qualche giorno prima: evviva le fantasie!
    Poi ovvio che non succede niente perché lui/lei stanno lavorando ma almeno io mi sono divertito sfruttando le "paure". :-)

    RispondiElimina
  2. ahahahhaahahahhahahahah! MA noooooo! Io per esempio preferisco che sia donna, e possibilmente anche matura... mi dà sicurezza, forse ci rivedo un po' il ruolo materno e questo mi fa sentire più coccolata piuttosto che ispezionata. Quindi il trucchetto fantasia erotica forse nel mio caso non è molto adatto, ma chissà... magari in futuro! In effetti è un modo per stravolgere completamente la nostra visione!!!!!

    RispondiElimina
  3. Il trucchetto della fantasia funziona con ogni visita, fosse anche dal dentista! ;-)
    Forse è un modo per esorcizzare, chissà...

    RispondiElimina
  4. "i problemi vanno affrontati di petto!" è una frase fantastica :)

    concordo su tutto, in particolare il punto 6.
    io la devo cambiare (agendina del ccsnf) perchè quella attuale è molto brava, ma anche amica di famiglia e ultra cattolica. con me non si è mai permessa, visto il mio caratterino....ma ad alcune amiche ha fatto il sermone...
    quindi pensavo ad un uomo questa volta...
    LaViola :)

    RispondiElimina
  5. Sì, è vero, anche l'impostazione etica è molo importante, certamente è più facile trovarsi a proprio agio con qualcuno che abbia la nostra stessa visione delle cose, soprattutto quando ci si trova ad affrontare uno dei tanti delicati temi legati alla sessualità femminile, come la contraccezione, i costumi sessuali, per non parlare poi dell'aborto. Il fatto di rivolgerci a uno specialista deve farci sentire supportate, non ci aiuta certo dover affrontare l'incontro come l'ennesima battaglia.

    RispondiElimina