venerdì 3 agosto 2012

Un popolo di adulteri

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e anche di più. Siamo un popolo di monogami, fedeli, sinceri, finché morte non ci separi... certo, a parole, ma la realtà sembra essere ben diversa.
Alcune statistiche riferiscono che circa il 70% degli Italiani tradisce il proprio partner. Vi sembra un po’ troppo? Allora c’è un fenomeno che dovrebbe quanto meno farci riflettere: avete sentito parlare di Ashley Madison? Se ne è discusso largamente su quotidiani e riviste perché è stato ed è tuttora un vero boom a livello mondiale. Si tratta di un portale per incontri extraconiugali. Si assicura il massimo della privacy e gli slogan sono questi: “I nostri servizi di incontri tra individui sposati funzionano. Concediti una scappatella. Migliaia di mogli e mariti infedeli si registrano quotidianamente. Il sito più famoso per incontri tra individui sposati. Ti garantiamo di trovare l’amante perfetto”. E così via :-)
L’aspetto che colpisce maggiormente, non è tanto che sia stato inventato questo portale, ma il successo che ha riscosso in tutto il mondo. Parliamo infatti di
undici milioni di iscritti nel mondo, dato che lo rende secondo solo a Facebook. Una volta arrivato nel nostro paese, ha fatto registrare duecentomila iscritti italiani in un solo giorno. E non stiamo parlando di visite o contatti, che ovviamente possono essere dettati da semplice curiosità, ma di registrazioni per poter usufruire del servizio.
Sembra tra l’altro che il tradimento, che è sempre esistito, sia ultimamente meno demonizzato all’interno di molte coppie. Tempo fa leggevo uno speciale sulla sessualità che riportava dei dati che hanno colpito la mia attenzione: con l’adulterio il 34% delle persone riscopre il legame con il partner, il 17% riaccende la passione, il 21% spezza la routine, e solo per il 28% è un campanello d’allarme di una crisi.
Non sto parlando di giusto o sbagliato, sto parlando di un fenomeno che esiste e che è molto diffuso, quindi mi sembra ipocrita e insensato tapparsi gli occhi e negarne la portata. E’ forse più sensato interrogarci sul perché esista e su cosa comporti. Ci sono cause, conseguenze, modalità, implicazioni. C’è tutto un mondo, e l’unica cosa che non possiamo fare è negarne l’esistenza.
Un film che adoro a questo proposito è “Storie di amori e infedeltà” di Paul Mazursky con Woody Allen: un avvocato e una psicologa, nel giorno del loro sedicesimo anniversario si ritrovano a fare un bilancio della loro storia, confessandosi i rispettivi tradimenti, per poi rimbalzare tra richieste di divorzio e riconciliazioni. Reale, ironico, intelligente.
Sempre sullo stesso tema è uscito recentemente il film francese “Gli infedeli”: sette registi raccontano l’infedeltà maschile attraverso altrettanti episodi. Offre spunti molto interessanti.



6 commenti:

  1. Cara Ginevra, complimenti per il tuo blog! Ti seguo sempre, e sei il modello di donna a cui mi ispiro! Finalmente possiamo parlare tra di noi di tutto quello che proviamo senza paure! Perchè mai se gli uomini hanno centinaia di amanti sono "machi" e se li abbiamo noi siamo troie?!?
    Oops! Scusa il termine... ma qui possiamo parlare in modo diretto senza falsi pudori, no?
    Un bacio sulla bocca!
    Tua, Deborah

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  2. E' vero, sembra una storia vecchia e invece è ancora così: un uomo che tradisce è spesso visto in modo completamente diverso rispetto a una donna che fa lo stesso, in questo non sono stati fatti molti progressi, non siamo affatto evoluti come ci raccontiamo di essere. E spesso sono le stesse donne ad avere queste reazioni... è difficile uscire da pregiudizi radicati da millenni.

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  3. Mi vorrei rivolgere a Deborah, anche se devierò un poco dall'argomento. La tua domanda "perché mai se gli uomini hanno centinaia di amanti sono "machi" e se li abbiamo noi siamo "Troie"?!?" è evidentemente provocatoria. Ne conosci sicuramente bene la risposta, ma ti voglio dare la mia opinione. C'era un periodo tra il 1960 e il 1970 (lo ricordo bene perché ero già nato da un po') in cui è esplosa la questione dell'emancipazione femminile. Ed è stato un bene, altrimenti non se ne sarebbe mai parlato. Ma ora l'argomento lo conosciamo, il ghiaccio è rotto: ormai è tempo di passare ai fatti. Come? Con un lavaggio di cervello proprio alle donne, perché sono le uniche che possono aiutare loro stesse: cercate di uscire da "pregiudizi radicati da millenni", come afferma Ginevrina. E fatevi forza appoggiandovi agli uomini che la pensano come voi: sono molti di più di quelli che credete, sono comunque molti di più delle donne che sono disposte ad agire.

    Un saluto caloroso
    Giorgio

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  4. Non saprei quantificare, è difficile dire se ci siano più uomini o più donne a remare contro la parità... ma certamente di donne ce ne sono, e anche tante. Invece che trovare complicità, troviamo spesso competitività. E invece di essere appoggiate e sostenute nelle nostre piccole grandi battaglie quotidiane, ci ritroviamo di fronte, ancora molto spesso, tante donne pronte a darti contro. Ci sono talmente tante dinamiche in ballo... l'invidia, l'ipocrisia, l'insoddisfazione... ma questo non ci deve scoraggiare, è importante che chi ci crede veramente continui ad agire secondo il proprio ideale di libertà.

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  5. Il tradimento esiste, è sempre esistito e sempre esisterà. Come la prostituzione che, secondo Russell, esisterà finché esisterà il matrimonio.
    Per capire il tradimento bisogna capire cosa è una coppia. Bisognerebbe studiare il ruolo della coppia a 2, la sua funzione sociologica e di ordine sociale, insomma, dovremmo scivolare su terreni un po' intellettuali che ci porterebbero comunque fuori dal topic.

    Perché tradiamo? Ogni coppia nasce da una forte passione, poi con il tempo questa passione viene sostituita dall'abitudine e nella coppia subentra un altro tipo di rapporto che è quello di costruire qualcosa di "altro" dal sesso e dalla passione.
    Qui le cose sono due: o ci si accontenta e si cerca di sublimare questa frustrazione con altri metodi (lavoro, carriera, shopping) oppure si vanno a cercare delle "avventure" che possano ridare qualche emozione.
    Non dimentichiamo che ogni specie si basa sulla riproduzione attraverso un atto sessuale e più atti sessuali ci sono e più la specie si riproduce. Per questo l'essere umano ha istinti quotidianamente.
    Ecco, sto finendo sul campo dell'evoluzionismo.

    Torno al topic. Quindi il tradimento è una delle due vie ma cosa accade quando viene scoperto? Viene meno la "fiducia" da parte del tradito che può portare a distruggere tutto oppure la coppia potrebbe capire dove ha sbagliato, da parte di entrambi.

    Il tradimento di uno è colpa anche dell'altro. Se si capisce questo la coppia può fare un grande scatto in avanti e far crollare quel muro di ipocrisia interno che porta due persone a tradirsi (mentalmente o realmente poco conta) pur facendo finta di nulla e che nasconde il vero problema della coppia: che non c'è più unità.

    E poi tutti tradiscono. Il fatto che gli uomini lo raccontino conta poco. Che gli uomini lo facciano più delle donne anche è storicamente falso: lo diamo per certo solo perché lungo la storia è stata scritta dagli uomini e quindi si è raccontato solo delle gesta degli uomini. E gli stessi scrittori uomini, per seguire l'ordine sociale imposto intellettualmente dalle religioni, hanno sempre dipinto la donna come un elemento del diavolo. Anche oggi sembra che siano più gli uomini poi se si va nei paesini o su internet si scopre che forse sono più le donne a tradire degli uomini.

    Poi sulla questione di Giorgio concordo: in un gruppo di donne la competizione è a mille e non mi ricordo chi disse che "se le donne la smettessero di fare la guerra sarebbero loro a comandare il mondo". Che poi è quello che capita nelle società matriarcali.

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  6. Sì, credo che tra le tante divagazioni e ampliamenti del discorso ;-) tu abbia centrato un punto cruciale: il tradimento può essere un'importante occasione per fare un grande scatto in avanti, può veramente trasformarsi nel punto di svolta di una storia per capire se davvero c'è un legame importante e come poterlo migliorare e vivere in modo più consapevole.

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