venerdì 20 luglio 2012

Il sesso che mi scandalizza

Ho appena letto un articolo che mi ha lasciata senza parole. Fatti e parole che già conoscevo, ma ogni volta (per fortuna) mi scandalizzo come la prima volta. Ogni anno 3 milioni di persone viaggiano per turismo sessuale (dati dell’Organizzazione mondiale del turismo). Turismo sessuale non vuol dire intraprendere un viaggio sperando di trovare qualche avventura erotica di una notte. Non stiamo parlando di un ragazzo single che parte con i suoi amici per Ibiza e si prepara alle notti brave in discoteca. Niente di tutto questo. Stiamo parlando di uomini che pagano per le prestazioni sessuali di una minorenne o di un bambino. Mostri? Sì, ma mostri travestiti da “uomini perbene”. Uomini tra i 20 e i 40 anni, sposati, fidanzati, commercialisti, avvocati, impiegati, disposti a portarsi a letto un bambino per 5 euro. Rabbrividisco solo nel riportare questi dati. Ma apriamo gli occhi: non sono degli zombie che girano per le nostre città sporchi di sangue e con gli occhi di fuori. No, sono mariti, fidanzati, vicini di casa, colleghi di ufficio. Quei rispettabili uomini in giacca e cravatta o con la t-shirt firmata o semplici e buoni come pezzi di pane che si scandalizzano se passa una donna con i tacchi a spillo. Il mio non è un attacco agli uomini in quanto sesso maschile, anzi, non dobbiamo dimenticare che anche le donne in questo ambito hanno iniziato a darsi da fare. Signore che partono per paesi caraibici o africani ansiose di pagare in cambio di una notte di sesso con un ragazzo, talvolta minorenne. Non starò qui a parlare di prostituzione (che non vedo come problema in sé, ma come sintomo di ben altri problemi socio-culturali), ma voglio soffermarmi sullo sfruttamento di bambini e bambine che dovrebbero piuttosto pensare a giocare in spiaggia. Parliamo di 3 milioni di persone che non si fanno scrupoli di alcun genere. Una agghiacciante classifica in cui gli italiani sono al quarto posto nel mondo. Parliamo di 15000 bambine coinvolte nella prostituzione a Malindi. E’ questo il sesso che mi scandalizza, mi fa rabbrividire, mi fa sentire impotente. E noi ci scandalizziamo se vediamo una donna che compra un vibratore. Evviva la coerenza.



11 commenti:

  1. Profonda tristezza per questa realtà tremenda :-(

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  2. Il problema va visto sotto un'ottica più ampia. Anzi, sotto più ottiche.

    Economica: chi si prostituisce ha un problema economico per cui il proprio corpo è l'unico modo per avere un reddito o una rendita (nel caso di quelli che abboccano a questi uomini con il sesso di una notte ma solo con l'obiettivo di farsi sposare per venire in Italia o altrove). Poi da questa situazione c'è chi sfrutta per farci soldi...

    Morale: la prostituzione è una cosa del tutto normale e accettata nei paesi occidentali purché non sia palese (tipico retaggio da filosofia religiosa monoteista) dunque esiste. Però costa, almeno ad alti livelli. E c'è sempre la questione dell'essere beccati, del dover accampare scuse, di liberarsi dalle mogli, di non andare con una ragazza sul bordo della strada ecc. ecc.
    In queste situazioni invece è facile. Tu vai, appena sceso dall'aeroporto sei circondato da 5, 6 ragazzine che vogliono fare sesso con te. Sei dall'altra parte del mondo, puoi fare quello che vuoi e con il minimo sforzo / costo.

    Leggi di Mercato: c'è un'offerta se c'è una domanda e c'è una domanda se c'è un'offerta. Non si scappa. Alla fine la legge di mercato governa tutto.

    Ora la questione è: il sesso è una cosa vissuta liberamente? No. I tabù sono stati superati? No. Nel 2012 siamo sessualmente liberi e non come negli anni '40 (per non dire prima) quando si gridava allo scandalo per una caviglia mostrata? No. C'è più libertà reale e non solo parlata? No. Il piacere è una gioia e non un peccato? No.
    In parole povere: ci si vergogna di provare un piacere sessuale, qualunque esso sia, fosse anche non per il proprio partner? Sì.

    Finché il sesso sarà visto come una cosa che le "brave persone" non devono neanche pensare ci sarà la prostituzione.

    Riguardo ai bambini, è una cosa penosa. Ecco. Nell'antica Grecia la pedofilia non esisteva semplicemente perché era normale fare sesso con dei bambini ma per fortuna questi costumi (che per Socrate e altri padri dell'intellighenzia erano comuni) sono stati abbattuti dal cristianesimo: ecco, non bisogna attaccare il cristianesimo. Tante cose buone le ha fatte per dare una regolata all'ordine sociale e al rispetto. Ora però è tempo che ci rendessimo conto dei limiti di questa filosofia e che andassimo oltre. Liberando il sesso.

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  3. Come ho scritto qui sopra: "Non starò qui a parlare di prostituzione (che non vedo come problema in sé, ma come sintomo di ben altri problemi socio-culturali), ma voglio soffermarmi sullo sfruttamento di bambini e bambine che dovrebbero piuttosto pensare a giocare in spiaggia."
    Ho parlato di un fenomeno più specifico, che trovo raccapricciante e che per moltissimi aspetti si discosta da quello che può essere il mondo di escort e sesso per denaro.
    Sto parlando di persone che non possono essere consenzienti perché bambini. E sto parlando di persone che qui in Italia magari hanno dei figli, magari insegnano ai bambini, o li curano... si spacciano per persone che non sono. Sto parlando di infanzia negata con la complicità di gente """Normale""" che ha solo voglia di togliersi uno sfizio.
    Mi parli di leggi di mercato. E il problema qui sta proprio nell'acquirente. Perché puoi avere tutte le insoddisfazioni sessuali del mondo, ma dovresti anche avere un cervello, un'anima, un'idea, un mezzo neurone funzionante. Ed è anche questo che contribuisce a far vedere il sesso come sporco, mentre è la cosa più bella del mondo.

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  4. Infatti le bambine che si prostituiscono non lo fanno di loro volontà. Spesso ci sono dietro situazioni familiari pesanti. Ricordo della mia amica Fefa che mi raccontò quando accompagnò il suo fidanzato svedese a Natal in Brasile (una sorta di Rimini) che lui (e anche lei) si spaventò dalla mole di ragazzine che gli si buttavano addosso. Letteralmente.
    Ora, è ovvio che se non te ne frega niente queste ragazzine sono anche una rottura, anzi... ma se qui non riesci ad avere quello che vorresti allora quello è una sorta di supermercato. Pensa a quelli che hanno mogli sudamericane conosciute, casualmente, in vacanza e che poi se le portano qui.
    E' una situazione brutta, che fa schifo, ma che purtroppo è una conseguenza di qualcosa di corrotto in origine...
    Una cosa brutta brutta...

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  5. E aggiungo che anche per questo è importante questo blog e quello che fai te come le poche altre persone nel mondo che cercano di mostrare al mondo la bellezza del sesso e della vita.
    E' l'unica via, il brutto si sconfigge con il bello. E' l'unica soluzione. Per questo è fondamentale questo blog, continua continua!!!!!
    Perché anche se sembra una piccola goccia, in realtà quella goccia poi si espande e fa solo che bene... :-)

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    1. Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!! :-)))))))))

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  6. "Una cosa brutta brutta" mi sembra la sintesi perfetta! :-)

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  7. proprio ieri durante la mia brevissima attesa in aeroporto, tra i 27 giornali che ho acquistato, uno dedicava un lungo articolo proprio al turismo sessuale. Credo sia un fenomeno del quale si parla ancora troppo poco e la cosa che mi lascia sgomenta è che sembra che oramai non faccia neanche più effetto, perché tanto succede "lontano " da qui, e allora chissenefrega. come scrive Daniele troppo sono le motivazioni che lo supportano e fomentano, e probabilmente nessuno farà mai qualcosa per salvare sti poveracci dalle grinfie di uomini (e qualche donna) con il cervello distorto.

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    1. C'è di mezzo il Dio Denaro, e un milione di altre dinamiche...
      allento un po' la tensione con una considerazione:
      credo che abbiamo letto lo stesso articolo! ;-)

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  8. che schifo...davvero.
    se ne parla pochissimo e di quel poco che si parla di solito lo vedi alle "iene" o "striscia la notizia"
    grandi programmi , ma che riescono a fare ancora troppo poco per "salvare" una situazione che fa pena!

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  9. Già, ogni tanto se ne parla e poi cade di nuovo tutto nel dimenticatoio.

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