martedì 23 ottobre 2012

L'autopalpazione del seno



Si vede che sono vicina agli ANTA perché mi soffermo sempre più spesso sul tema della prevenzione! ;-) Tra un po’ di tempo sarà il caso anche di iniziare ad affrontare il poliedrico mondo della menopausa... ma facciamo un passo alla volta.
Sottolineo ancora una volta che è indispensabile per ogni donna fare un controllo dal ginecologo almeno una volta l’anno a scopo preventivo. Oltre a ciò, è consigliabile, soprattutto dall’età di 40 anni (ops!!), effettuare un’autopalpazione del seno, in modo da avere un ulteriore strumento di prevenzione che in caso di dubbi può indurci ad anticipare il controllo ginecologico. L’autopalpazione del seno non può in alcun modo sostituire la visita del ginecologo, ma può sicuramente essere un’importante risorsa in più.
E’ importante per una donna conoscere le caratteristiche del proprio seno in modo da poterne notare eventuali cambiamenti. E’ fondamentale comunque non vivere questo momento con ansia perché anche nel caso dovessimo riscontrare qualcosa degno di attenzione, non dobbiamo far altro che ricorrere ad un controllo dal nostro ginecologo che nella maggior parte dei casi ci tranquillizzerà sulla natura del cambiamento che abbiamo riscontrato. Quindi prendiamo quello dell’autopalpazione come un momento di intimità con noi stesse per conoscere meglio il nostro corpo e prendercene cura.
Potete farvi consigliare dal vostro ginecologo come fare l’autopapazione, inoltre potrete trovare molte informazioni e consigli in merito su diversi siti internet dedicati alla ginecologia e alla salute. Io mi limito a riportare qui alcune semplici indicazioni, consigliandovi soprattutto di farlo spesso e con leggerezza d’animo! ;-)
Quanto si fa?
Sarebbe bene iniziarla già intorno ai vent’anni, ma dai 40 in poi diventa addirittura fondamentale. E’ buona abitudine fare l’autopalpazione una volta al mese, o almeno ogni due o tre mesi, subito dopo la fine del ciclo mestruale, quando il seno è più morbido. Farla sempre lo stesso giorno del ciclo ci permette anche di notare meglio qualsiasi tipo di cambiamento.
Prima fase: osservazione

La prima cosa da fare è mettersi davanti allo specchio a seno scoperto e osservarne attentamente le dimensioni, la simmetria, la regolarità e qualsiasi alterazione che riguardi la forma o anche la pelle, come arrossamenti o desquamazioni, oltre ad eventuali dolori e eccessiva sensibilità. E’ preferibile guardarlo da angolazioni diverse, quindi sia frontalmente allo specchio, sia di profilo, prima con le braccia lungo il corpo, poi portando le mani sui fianchi e poi con le baccia in alto.
Palpazione in posizione eretta
Stando in piedi si porta il braccio destro dietro la testa e con la mano sinistra di esamina la mammella destra e il cavo ascellare destro. I movimenti da effettuare sono di diversi tipi, sempre tenendo la mano piatta e utilizzando soprattutto le tre dita centrali: movimenti verticali che coprono l’intera area del seno, poi piccoli movimenti dall’interno all’esterno e viceversa, e infine dei piccoli massaggi circolari. Tutti i movimenti devono essere fatti sia esercitando una pressione lieve che più forte ed è importante, durante i movimenti, non staccare mai le dita dal corpo in modo da non tralasciare nessun punto. Il tutto soffermandosi soprattutto nella zona intorno al capezzolo. E’ sempre preferibile fare l’autopalpazione in un ambiente caldo.
Poi si ripetono tutti gli stessi movimenti dall’altra parte.
Palpazione in posizione supina
E’ possibile effettuare la palpazione anche stando sdraiate a pancia in su. In questo caso bisogna mettere un cuscino prima sotto la spalla destra portando la mano destra dietro la testa, e fare l’autopalpazione della mammella destra e del cavo ascellare con la mano sinistra, e poi viceversa. Il tutto con le stesse modalità della palpazione in posizione eretta.



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