giovedì 6 marzo 2014

Il gioco del cambiamento

C'è lo slogan di una pubblicità che recita: "Prendi l'abitudine di cambiare": mi sembra perfetto. Ok, lí si parla di pasta, ma a me piace pensarlo come atteggiamento di vita che può essere applicato in ogni campo e quindi anche alla sfera sessuale. Se si decide di passare, anche gradualmente con qualche piccolo cambiamento ogni tanto, da un atteggiamento di routine a una mente aperta alla novità, curiosa, desiderosa di scoprire e sperimentare, allora si aprirà un mondo completamente nuovo, più stimolante, giocoso, ricco di scoperte e molto più intrigante. Non di tratta di fare follie o intraprendere strade e imprese impossibili, ma di arricchire e rendere più stuzzicante la nostra sfera intima, nel rapporto con noi stesse, con il nostro corpo, nella coppia, nella nostra intimità. Tutto può essere più eccitante e divertente, è un modo per vivere appieno le nostre potenzialità, anche quelle che non conosciamo, che sono moltissime. Possiamo scoprire lati di noi che non conoscevamo e valorizzarne e risvegliarne altri che con il tempo magari si sono un po' assopiti. Non è mai tardi per rimettersi in gioco e per divertirsi, basta provare :-)


7 commenti:

  1. Il "si possiamo provare" è sempre meglio del "nooooo ma non ci penso proprio! Che ti passa x la testa"
    Direi che la seconda ipotesi è l'inizio perfetto di un disastro!!
    cambiare o sperimentare lo trovo interessante (e penso si sia capito :D)
    anche perché spesso dal proprio partner sentirsi giudicati x una idea è davvero brutto! E nemmeno è così raro un discorso simile
    bah....valli a capire certi individui. Maschi o femmine che siano

    RispondiElimina
  2. Sí, un rifiuto da parte dal pattner, ma sopratutto una reazione che ci fa sentire giudicate per quello che abbiamo proposto o che vorremmo provare non solo non fa bene alla crescita della coppia, ma neanche alla nostra libertà, può far sí che ci sentiremo bloccate nel proporre qualcos'altro e a volte addirittura potremmo pensare di avere qualcosa che non va a voler provare certe cose. D'altra parte un rifiuto non va condannato, può essere dato da scarsa conoscenza o semplicemente perché si è colti impreparati, magari ci si può spiegare e capire, è per questo che la cosa più importante è che ci sia sempre il dialogo, con la chiarezza si possono superare tanti blocchi.

    RispondiElimina
  3. X mia esperienza. ...pensavo fosse così. Ne ho parlato o almeno provato a farmi capire.
    Invece ero proprio giudicata come una perversa.
    Il dialogo con certe menti serve poco. Perché tt quello che non conoscono x loro è malato e perverso..
    ma come ho detto spesso , ho risolto :D

    RispondiElimina
  4. Almeno non hai il rimpianto di non averci provato ;-) Non sempre si riesce a trovare un punto di incontro, ma la cosa peggiore secondo me è non provarci, non provare a parlare, a spiegarsi e a capire l'altro

    RispondiElimina
  5. Si si..parlare sicuramente. Spesso però mi trovavo in difficoltà.
    Per me giocare non era peccato. Rimaneva una cosa nostra.
    invece se si parlava veniva fuori "ma io nn faccio ste' cose..sono normale mica un maniaco"
    :O

    RispondiElimina
  6. per me la cosa peggiore sono le chiusure mentali, perchè la gente che pensa per "preconcetti" è "piccola" non tutto quello che non piace a noi è sbagliato o perverso, cioè ci sono dei limiti, io anche no ho sia chiaro. però sta frase "io sono normale non un maniaco no..... a me fa scattare la sgiafunera (sgiafunera: in milanese è una serie di schiaffi continua...)
    Mara

    RispondiElimina
  7. Verissimo, "non tutto quello che non piace a noi è sbagliato o perverso" e soprattutto spesso diciamo che non ci piace senza neanche sapere di cosa stiamo parlando

    RispondiElimina