venerdì 22 novembre 2013

Quello che piace a lui (ma non a noi)

Ci sono abitudini, inclinazioni, preferenze degli uomini in ambito sessuale che non ci piacciono e l’errore spesso sta nel volerli cambiare o addirittura aspettarci che cambino spontaneamente. Se all’inizio di una relazione c’è qualcosa che ci disturba è bene farlo subito presente (con la dovuta delicatezza, senza colpevolizzare) e valutare eventuali cambiamenti da parte di lui o accettazione da parte nostra. Lo stesso vale dal punto di vista degli uomini ovviamente. Accettare silenziosamente e passivamente qualcosa che non ci piace con la speranza che poi possa cambiare è controproducente e spesso porta a recriminazioni nel futuro della coppia.
Ci sono uomini che non amano praticare sesso orale, ma solo riceverlo, altri che sono molto abitudinari e non si smuovono dalla posizione del missionario, altri hanno una predilezione per il sesso anale, altri per lo scambismo, altri per l’esibizionismo, altri saltano i preliminari. Ora, come ho già detto molte volte, ritengo che come in molti ambiti e a maggior ragione nel sesso, inteso appunto come momento di piacere per entrambi, non ci sono preferenze e abitudini giuste o sbagliate, quando c’è il rispetto del partner tutto è concesso e niente è da condannare a priori. E’ importante comunque saper trovare la giusta complicità, a volte osando più di quanto non si sia abituati a fare, altre volte trovando una sorta di compromesso. Aspettare che l’altro cambi non porterà a nulla se non ad accumulare risentimento e mancanza di comunicazione. Il mio consiglio è di dire, o far capire, sempre cosa ci piace e cosa non ci piace, e cercare di non rifiutare nulla a priori, solo perché non l’abbiamo mai fatto o perché abbiamo dei pregiudizi, perché spesso provare non solo non costa nulla, ma può anche aiutarci a scoprire qualcosa di noi che non sapevamo e capire che possiamo provare piacere in modi diversi da quelli che conoscevamo già.



3 commenti:

  1. ritorno sempre sulla mia idea che molto è colpa della ristretta educazione sessuale che porta a priori a dire :quello non mi piace e inconsciamente a pensare "non si fa è peccato" ....
    concordo in pieno sul provare,come per il cibo, poi i gusti so gusti...ma se mi si prova mai si potrà dire con certezza: quello non mi piace.
    se poi ci sono grosse differenze di gusti beh.... forse quella non è la persona che fa per noi, perchè il rapporto fisico è la base di tutto per me....

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  2. Concordo. Sperando che l altra parte voglia sentire. , si può sempre arrivare ad un punto d incontro.
    Parlo pure della mia persona. ..a volte nemmeno a me piace tutto quello che si propone. Piuttosto che dire -no- provo a ridimensionare la richiesta x portarla sulle mie corde.
    Ma almeno parlare...quella è la base

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  3. Sì, quella di "ridimensionare la richiesta" può essere un'ottima soluzione! Per molte fantasie c'è la possibilità di provarle in una versione "soft", in modo da avvicinarsi a qualcosa per noi nuovo in modo che non sia traumatico, poi potrà scegliere in modo più consapevole se non ripetere l'esperienza o al contrario spingersi un po' oltre.

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