martedì 22 gennaio 2013

Occhi, seno e personalità

“Se un uomo ricorda il colore dei tuoi occhi è solo perché hai le tette piccole”. Quando la mia amica Mara mi ha fatto leggere questa frase sono morta dal ridere. In effetti non credo si allontani molto dalla realtà, ma poi mi sono chiesta: perché dovrebbe essere più gratificante essere apprezzate per i nostri occhi piuttosto che per  il nostro seno? In realtà non siamo artefici di nessuno dei due, no? E comunque tra i due è una battaglia persa perché la maggior parte di noi vorrebbe probabilmente essere apprezzata per il proprio carattere. Vorremmo che un uomo si innamorasse di noi perché ci trova intelligenti, sensibili, profonde, ma tutte queste qualità sono impossibili da capire al primo sguardo. Da qui l’eterna lotta tra apparire ed essere e su quanto tramite l’apparire si possa capire dell’essere. Vorremmo essere belle dentro e fuori, ma a volte ci sentiamo come il brutto anatroccolo: bruttine e incomprese. Chi è molto bella vorrebbe magari essere apprezzata per la propria interiorità, mentre chi è meno bella fa certamente più fatica ad attirare l’attenzione. Diciamo che ognuno ha i propri problemi... e anche quando non li abbiamo siamo abilissime nel crearceli! ;-) La cosa importante è l’accettazione di sé, trovare la propria dimensione. Io trovo meraviglioso il fatto che siamo tutte così diverse nei tratti fisici, nel carattere, nello stile, nel look... e credo che ognuna di noi possa valorizzarsi ed esprimere al meglio la propria personalità in modo da piacere a se stessa e... non a tutti gli uomini, ma a quello giusto! ;-)


3 commenti:

  1. Tutto va riportato a tre passaggi fondamentali.
    1) Il primo è l'istinto degli esseri viventi che è quello della riproduzione sessuale per il mantenimento della specie. L'animale maschio è attratto dal seno della femmina (che è una riproduzione del seno) così come la femmina è attratta dal sedere del maschio (per le spinte pelviche). Questo è l'istinto animale.
    2) Però le specie animali si mantengono non per gli istinti animali ma per la capacità di adattamento. E allora ecco che subentra la sicurezza: quindi la donna è attratta dall'uomo forte, sicuro di sé, che gestisce il potere perché può essere un ottimo padre di famiglia. L'uomo è attratto da una donna bella, affascinante, magari frivola, perché così potrà dargli un figlio altrettanto affascinante che potrà trovare un'altra compagna/o per continuare la specie.
    3) Ma anche questo non basta, perché poi subentra la psiche (noi siamo animali 2.0) e allora ecco che l'uomo sceglie una compagna che gli ricordi la madre o la figura materna con cui è cresciuta e la donna cerchi un uomo che gli ricordi il padre (può assomigliargli o può essere l'opposto, dipende dal rapporto).

    Questi sono i legami che guidano le scelte di attrazione. E' chiaro che tutti vorremmo essere accettati per quello che siamo ma in realtà ciò accade raramente perché noi saremo scelti da un mix di questi tre passaggi e tutto è dato un passaggio ulteriore, il quarto.
    4) Tutto influenza tutto. Quindi se io sono un tipo di persona appena lascio un po' andare le mie difese con l'altro tenderò a diventare ciò che l'altro vorrebbe che io sia. E questo avviene anche al contrario. Con il risultato che o ci si unisce e si diventa simbiotici e quindi codipendenti (massima unità psichica) oppure si cambia al punto da non riconoscersi più (né essere riconosciuti dagli altri) creando scompiglio.

    L'ideale sarebbe davvero accettarsi per quello che si è ma quando si ha a che fare con gli altri bisogna tenere ben presenti questi 4 passaggi per evitare di cadere nel tranello inconscio che causano. A tutti, indistintamente.

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  2. Intanto vorrei complimentarmi per il tuo solito dono della sintesi:-)
    Accettarsi per quello che si è, purtroppo è una cosa di cui tutti sappiamo l'importanza, ma che a conti fatti, come dici tu, si va a scontrare con tanti altri fattori che la rendono spesso difficile.

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  3. Però ho messo anche i "numeretti con le parentesi" da bravo bambino... ;-)

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